Descrizione

3,50 €
CONTIENE TRACCE DI GLUTINE
CONFEZIONE: 500g
STORIA: Fino agli anni ’50 del novecento la polenta era il piatto principale dell’alimentazione rurale. La gente dei campi era riuscita, di generazione in generazione, ad ottenere varietà di mais speciali, nel gusto e nel profumo. Scegliendo sempre le pannocchie migliori per la semina dell’anno successivo le famiglie difendevano e miglioravano un prodotto che le rendeva autonome nel mangiare e quindi più libere. Nel secondo dopoguerra gli ibridi di mais provenienti dall’America hanno sostituito nei campi, in ragione di una maggior produzione, le varietà locali, privando gli agricoltori della possibilità di riprodursi il seme e rendendoli dipendenti dalle ditte sementiere. Per fortuna alcuni agricoltori hanno continuato a coltivare una manciata di semi nell’orto di casa per farsi la “polenta buona” e ciò ha permesso di recuperare il lavoro di secoli di selezione contadina e non perderlo del tutto. Gli antichi mais come l’OTTOFILE, il PIGNOLETTO, l’OSTENGA, il NOSTRANO DELL’ISOLA, producono anche meno della metà degli ibridi ad uso umano, ma hanno caratteristiche gustative decisamente interessanti. La bassa produzione e la particolare forma delle pannocchie, più piccole dei mais ibridi, rendono difficile la raccolta meccanica. I produttori dell’associazione spesso adottano la raccolta manuale che permette la cernita delle pannocchie più sane e la scelta di quelle migliori da tenere per la semina.
Anche la tecnica di macinazione scelta, è quella adottata fin dall’antichità: lavorazione con macine in pietra naturale a lenta rotazione e setacciatura. Solo le grandi pietre delle macine antiche lavorano il mais riducendo in farina la parte interna del chicco e lasciando più grossolana la pelle, composta solo da lignina, così da consentirne l’eliminazione durante la setacciatura. In questo modo è possibile produrre una farina integrale, ricca di preziosi elementi come il germe e la fibra alimentare della meliga, essenziali per riscoprire il sapore e la genuinità della vera polenta. Le farine macinate a pietra sono sempre integrali perché mantengono tutte le parti del seme, mentre quelle derivanti da macinazione a cilindri, se integrali, derivano da una miscellanea delle diverse componenti separate in fase di molitura.
BENEFICI: i mais antichi macinati integrali possiedono i seguenti vantaggi:
– maggior apporto proteico;
– basso apporto di grassi;
– una ridotta percentuale di carboidrati, ma un maggiore apporto di zuccheri semplici che rendono questo alimento più appetibile e digeribile;
– alto contenuto di fibre: ben 4 volte quelle contenute in una farina convenzionale e ben 4 volte e mezza quelle contenute in una farina convenzionale precotta;
– maggiore contenuto di sodio da renderli più saporiti;
– contengono moltissimo potassio il quale fortifica le ossa, contrasta la ritenzione idrica, combatte la cellulite e protegge pelle e capelli;
– un mais antico contiene in media 2 volte il ferro di un prodotto convenzionale;
– il fosforo è presente 2 volte e mezzo nei mais antichi rispetto un mais ibrido. Il fosforo rasserena l’animo, migliora la memoria e rinvigorisce in caso di stanchezza e depressione, mitiga l’irascibilità, dà impulso al cervello e allo spirito;
– contengono 10 volte il magnesio di un mais ibrido;
– contengono 5 volte il calcio di un prodotto convenzionale;
– contengono 2 volte il selenio, un antiossidante naturale che protegge l’organismo dall’invecchiamento e conserva l’elasticità dei tessuti.
UTILIZZO: polenta come una volta (vedi il procedimento di preparazione nella sezione ricette del sito), paste di meliga, miasse.
SAPORE:
CONSERVAZIONE: in luogo fresco e asciutto. Nel periodo estivo travasare la farina in un recipiente di vetro con chiusura ermetica e deporlo nel frigorifero.
AVVERTENZE PER ALLERGICI: il prodotto può contenere tracce di glutine, frutta a guscio, soia e sesamo.
Esaurito
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.